LA FAUNA DEL CANSIGLIO

di FRANCESCO MEZZAVILLA  (Testo in formato PDF da scaricare)

L'Altopiano del Cansiglio presenta una varietà di fauna selvatica molto interessante sia sotto il punto di vista naturale che di conservazione dell'ecosistema alpino. I motivi di tale varietà sono dovuti ad una serie di realtà ambientali riassumibili nei seguenti punti. ™

Posizione geografica: Il Cansiglio si trova in una zona di confine tra l'area Prealpina e quella di Pianura e costituisce un macrosistema ambientale dove convivono specie animali tipiche delle quote montane più elevate e di quelle collinari e di pianura. In particolare per quanto riguarda gli Uccelli è utile ricordare l'importanza assunta dall'area durante i periodi delle migrazioni. Tutto l'Altopiano ed i versanti meridionali sono infatti interessati da un cospicuo flusso migratorio composto soprattutto da Accipitriformi, Falconiformi, Columbiformi e Passeriformi. Molti di questi esemplari si osservano anche al suolo durante le fasi di riposo. ™

Situazione climatica: Il clima presenta aspetti diversi in funzione dell'esposizione dei vari versanti. Nei declivi rivolti a sud, verso la pianura, si trovano realtà ambientali dominate da temperature abbastanza elevate e da un discreto grado di piovosità. Queste aree vengono ricercate dai cervi nei mesi invernali quando possono trovare abbondanti risorse alimentari. La situazione cambia invece nei versanti rivolti a settentrione, dove il manto nevoso permane nel sottobosco talvolta fino a primavera inoltrata. Interessante appare anche il fenomeno dell'inversione termica che nei mesi invernali si manifesta con temperature piuttosto rigide nelle aree poste a quote inferiori di Valmenera e Cornesega. In tali ambienti, dominati da prati-pascoli e da una lussureggiante pecceta, vivevano specie animali di derivazione boreale come ad esempio la Civetta nana (Glaucidium passerinum) e la Civetta capogrosso (Aegolius funereus). ™

Diversità ambientale: La ricchezza faunistica del Cansiglio è sostenuta da una varietà di ambienti che contribuiscono a diversificare le tipologie di habitat adatti a diverse specie animali. Seguendo la classificazione già effettuata da Lorenzoni (1978), partendo dai versanti meridionali e salendo di quota si possono rilevare le tipologie vegetazionali costituite dal bosco misto mesofilo, querceto, carpineto, castagneto, faggeta, pecceta, fascia a ginepro e arbusti d'alta quota. A questi tipi di bosco vanno aggiunti gli ambienti dominati da prati pascoli, talvolta comprendenti anche le modeste zone umide con ristagno d'acqua definite "lame" e le aree rupestri come i versanti che si affacciano sulla sella del Fadalto nonchè quelle che formano il Massiccio del Monte Cavallo. Un ultimo ambiente, ancora scarsamente conosciuto sotto il punto di vista faunistico, è quello epigeo rilevabile all'interno delle numerose grotte ed inghiottitoi che nel tempo si sono formate in questo altopiano carsico.

Fare una rassegna completa e commentata delle innumerevoli specie presenti, appare in questo contesto, un’operazione piuttosto lunga ed elaborata. Per un primo parziale approccio relativo alla fauna a Vertebrati si consiglia la consultazione delle seguenti pubblicazioni (Mezzavilla et al. 1985, Mezzavilla 1985, Mezzavilla 1989, Mezzavilla & Lombardo 1994, Mezzavilla & Lombardo 1994, Catello & Losso 1998, Tormen et al. 1998). Di seguito invece si riporta un elenco commentato delle specie di Vertebrati più facilmente rilevabili nelle tipologie ambientali che nel Cansiglio assumono una maggiore rilevanza in termini di estensione oppure per la loro valenza naturalistica.

CARPINETO (Orno- Ostrieto)

Si tratta di un tipo di bosco dominato da latifoglie, talvolta inframmezzato da conifere introdotte dall'uomo, che ricopre gran parte dei versanti meridionali che si affacciano sulla pianura e sulla Sella del Fadalto. Questo bosco ospita una fauna piuttosto varia e di notevole valenza ambientale. Abbastanza comune è la presenza della Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) e, dove si trovano ristagni d'acqua, del Tritone alpestre (Triturus alpestris) e del Tritone crestato (Triturus carnifex). Nei mesi primaverili, basta trovare qualche pozza d'acqua per assistere alla riproduzione di altri anfibi come il Rospo comune (Bufo bufo), la Rana temporaria (Rana temporaria) e l'Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). Nelle radure vivono serpenti colubridi come il Biacco (Coluber viridiflavus), la Coronella austriaca (Coronella austriaca) ed il Saettone (Elaphe longissima). Alle quote superiori si incontra anche l'Aspide (Vipera aspis), l'unica vipera che è presente in Cansiglio. Questo particolare bosco ospita anche una ricca ornitofauna che raggiunge la massima ricchezza nei periodi delle migrazioni. Tra la specie più facili da rilevare ci sono i Rapaci diurni come il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Nibbio bruno (Milvus migrans), il Biancone (Circaetus gallicus), lo Sparviere (Accipiter nisus), la Poiana (Buteo buteo) ed il Gheppio (Falco tinnunculus). Discreta è anche la presenza della Beccaccia (Scolopax rusticola), che in periodo venatorio viene particolarmente ricercata. Ben rilevabili sono le innumerevoli specie di passeriformi tra cui vale citare: Scricciolo (Troglodytes troglodytes), Pettirosso (Erithacus rubecula), Merlo (Turdus merula), Tordo bottaccio (Turdus philomelos), Capinera (Sylvia atricapilla), Cincia bigia (Parus palustris), Cinciallegra (Parus major), Ghiandaia (Garrulus glandarius), Fringuello (Fringilla coelebs), Peppola (Fringilla montifringilla) e Verdone (Carduelis chloris). In questo ambiente da qualche tempo si è insediata anche la Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) che normalmente frequenta ambienti posti a quote ben superiori. I mammiferi invece sono presenti con discrete popolazioni di Roditori e Carnivori costituite da Ghiro (Myoxus glis), Moscardino (Muscardinus avellanarius), Arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus), Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), Volpe (Vulpes vulpes), Tasso (Meles meles), e Faina (Martes foina). Tra gli Ungulati la specie dominante è il Capriolo (Capreolus capreolus) ma con abbondanze piuttosto varie nei vari settori a causa del tipo di gestione venatoria applicata e soprattutto del bracconaggio effettuato in certe località più impervie.

FAGGETA

La faggeta e in particolare la faggeta pura, costituisce uno degli ambienti più poveri di fauna. Nonostante sia un elemento di attrazione per la bellezza intrinseca collegata alle svettanti fustaie, talvolta secolari, mancando di un diffuso strato di sottobosco, offre scarse opportunità di ricovero ed alimentazione per la fauna selvatica. Ciò nonostante si rilevano alcune specie piuttosto interessanti come il Picchio verde (Picus viridis), il Picchio nero (Dryocopus martius) ed il Picchio rosso maggiore (Picoides mayor). Le cavità scavate nei faggi da queste specie offrono possibilità di ricovero e riproduzione a molti animali. Nei fori dei picchi infatti si trovano uccelli nidificanti come Picchio muratore (Sitta europaea), Civetta capogrosso, Cincia mora (Parus ater), Cinciarella (Parus caeruleus) e Cinciallegra (Parus major) e Roditori (Ghiro, Moscardino, Scoiattolo) nonchè Pipistrelli. Nell'ambito di questo bosco vale ricordare l'importanza assunta per alcune popolazioni animali dei semi prodotti dal Faggio. Le faggiole infatti, poichè non vengono prodotte in maniera regolare ma si assiste solo in certi anni ad una sovraproduzione denominata "pasciona", con la loro abbondanza sostengono l'incremento di alcune specie animali (Roditori) i quali mantengono i predatori di livello superiore (Carnivori, Uccelli rapaci). Questo particolare sistema trofico, costituito da molte specie animali, viene studiato da più di dieci anni (Mezzavilla & Lombardo, 1997) al fine di comprendere meglio alcuni rapporti interspecifici esistenti tra Produttività primaria del bosco  Abbondanza Micromammiferi  Successo riproduttivo della Civetta capogrosso.

PECCETA

Le distese di Abeti rossi talvolta in associazione con Abeti bianchi e Faggi costituenti il cosiddetto bosco misto, costituisce uno degli ambienti più importanti per la fauna selvatica del Cansiglio. In questo ambito le popolazioni di Uccelli raggiungono le abbondanze più elevate. Nidificano buona parte dei Rapaci diurni italiani Falco pecchiaiolo, Astore (Accipiter gentilis), Sparviere, Poiana e di quelli notturni Gufo comune (Asio otus), Civetta nana, Allocco (Strix aluco), Civetta capogrosso. Senz'altro degna di nota è la presenza da almeno sette mesi di un esemplare di Allocco degli Urali (Strix uralensis) che si è insediato nel settore orientale del Cansiglio (Mezzavilla & Lombardo inedit.). La salute del bosco è in parte mantenuta da una rilevante popolazione di Picchi i quali riescono con la loro attività trofica a ripulire le piante dalle larve di insetti xilofagi che si nutrono scavando profonde gallerie dentro i tronchi degli alberi più maturi. Alla mantenimento in un buon stato di salute concorrono anche gli Uccelli insettivori che si nutrono di bruchi defolianti ed altri esemplari di entomofauna. A tale categoria appartengono molti Passeriformi come Pettirosso, Merlo, Tordo, Capinera, Luì piccolo (Phylloscopus collybita), Regolo (Regulus regulu), Cincia mora (Parus ater), Cincia dal ciuffo (Parus cristatus) e Rampichino alpestre (Certhia familiaris). Anche i micromammiferi contribuiscono ad aumentare la ricchezza specifica di questo ambiente. Abbondanti sono il Toporagno comune (Sorex araneus) ed il Toporagno nano (Sorex minutus). Facili da rilevare sono gli scoiattoli quando saltano da un ramo all'altro mentre gli altri roditori avendo abitudini di vita prettamente notturna, sembrano apparentemente assenti.
Risultano invece particolarmente abbondanti l'Arvicola rossastra, il Topo selvatico ed il Topo selvatico collogiallo (Apodemus flavicollis). Anche i Mustelidi (Tasso, Faina, Martora) sono difficilmente rilevabili a vista, ma la loro presenza è verificabile dal rilievo delle impronte lasciate sulla neve o sul terreno molle. Con lo stesso sistema si può verificare la presenza degli Ungulati che frequentano abbondantemente questo tipo di bosco.

AREE A GINEPRO ED ARBUSTI D'ALTA QUOTA

Si tratta di fasce arbustive spesso di modesta entità che però ospitano uccelli molto interessanti come ad esempio l'Averla piccola (Lanius collurio), divenuta molto rara nelle aree agricole della Pianura Padana ma rimasta abbondante in molte località del Cansiglio. Legato a queste aree è anche lo Stiaccino (Saxicola rubetra) che nidifica regolarmente nell'Altopiano. Tra gli arbusti delle quote più elevate trovano rifugio anche i pochi esemplari di Fagiano di monte (Tetrao tetrix) ancora viventi nelle aree del M. Cavallo, Palantina, Monte Pizzoc e Millifret.

PRATI PASCOLI

Sono tra le aree più conosciute e frequentate dalla maggior parte delle persone che usano il Cansiglio come ambiente di svago e ricreazione. Nonostante ciò ospitano una molteplicità di presenze faunistiche molto interessanti. Tra queste vale ricordare il Re di quaglie (Crex crex), un uccello poco noto in Italia che attualmente sembra in fase di declino in gran parte del suo areale (Tucker & Heath, 1994). Nella Piana del Cansiglio invece tale specie si riproduce in maniera abbastanza regolare negli anni con cinque-dieci coppie. Anche le Cicogne (Ciconia ciconia) sostano in questa area durante i mesi delle migrazioni assieme ai Falchi cuculi (Falco vespertinus), alle Albanelle reali (Circus cyaneus) ed alle Albanelle minori (Circus pygargus). D'inverno invece è regolare la presenza dell'Averla maggiore (Lanius excubitor). Nei pascoli del Pian Cansiglio al tramonto si possono facilmente osservare Cervi (Cervus elaphus), Caprioli e Daini (Dama dama) in pastura. Soprattutto nei mesi di settembre ed ottobre queste aree vengono preferite da gruppi di Cervi in fase riproduttiva. L'osservazione di qualche decina di esemplari è un fenomeno piuttosto comune. Più furtive invece sono le frequentazioni delle Volpi (Vulpes vulpes) che in queste zone vanno a caccia di micromammiferi.

ZONE UMIDE (Lame)

Con il termine "lame", in Cansiglio si intendono le pozze d'acqua naturali od artificiali che mantengono un ambiente umido generalmente di modesta entità. In questi ambiti si rifugia gran parte della fauna legata all'acqua ed in particolare gli Invertebrati ( Insetti, Molluschi e Crostacei) che costituiscono fonti di alimento per gli animali Vertebrati. Tra questi ultimi, vale ricordare l'abbondanza di anfibi presenti in periodo riproduttivo. In particolare i Rospi (Bufo bufo) colpiscono per la loro capacità di compiere spostamenti anche di diversi chilometri per raggiungere questi siti adatti alla riproduzione. Anche la Rana temporaria frequenta numerosa le lame durante la riproduzione. Le ovature di entrambe le specie sono numerose in periodo primaverile quando si possono osservare decine di esemplari in pochi metri quadri d'acqua. Anche i Cervi usano le lame nei periodi degli amori; la loro presenza è rilevabile senza difficoltà dal fitto calpestio presente attorno le rive.

 Durante le migrazioni le lame sono frequentate anche da uccelli acquatici del tutto inusuali per il Cansiglio. Nel passato sono stati osservati Aironi cenerini (Ardea cinerea), Garzette (Egretta garzetta), Cicogne, Oche, Beccaccini (Gallinago gallinago), Piro piro piccoli (Actitis hypoleucos) ed anatre non sempre ben identificate. La lama più adatta alle osservazioni è quella presente nel piano di Valmenera che mantiene per quasi tutto l'anno un discreto quantitativo d'acqua ed offre pertanto buone opportunità di insediamento per una fauna molto ricca ma ancora non del tutto studiata.

 
PARETI ROCCIOSE

Le aree dominate da pareti rocciose o massi affioranti del complesso Monte Cavallo, Palantina e dorsale occidentale del Monte Millifret ospitano poche specie però molto importanti sotto il punto di vista naturalistico. Il complesso del Monte Cavallo viene regolarmente frequentato dall'Aquila reale che comunque sembra non riprodursi in questo sito. Nei mesi autunnali si osservano grosse concentrazioni di Gracchi alpini che in maniera sistematica perlustrano il suolo alla ricerca di insetti. Le pareti rocciose invece costituiscono l'habitat ideale per il Picchio muratore ed in misura minore per il Sordone (Prunella collaris). In questo ambito non sono presenti i grossi Ungulati ed in particolare il Camoscio, forse a causa di un'attività venatoria troppo intensa. Un piccolo nucleo invece, composto da 3-6 esemplari, si è insediato più a meridione, quasi in affaccio alla pianura, lungo i versanti del Monte Millifret . Questa area viene regolarmente frequentata anche dal Falco pellegrino e dal Biancone che rivestono un ruolo molto importante in natura.
 
Nel complesso l'Altopiano del Cansiglio presenta una varietà faunistica molto elevata, solo in parte riportata in questo scritto. Questa però dovrebbe essere gestita in maniera più adeguata al fine di incrementare alcune specie che risentono in maniera più pesante del prelievo venatorio (Tetraonidi, Ungulati). Nelle aree protette invece, si dovrebbe pianificare diversamente l'accesso dei visitatori che negli ultimi anni sono aumentati molto creando in certi casi disturbo alla fauna selvatica.