Diario del Cansiglio
Pensieri, notizie, rassegna stampa, eventi e iniziative
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Una nuova scelta per il Calendario del Cansiglio 2023, non una miscellanea di foto a sfondo stagionale o una selezione di autori, ma la proposta di un’originale, articolata interpretazione fotografica del Cansiglio proveniente dal passato, quella di Giuseppe Mazzotti. Tutte le foto provengono dall’archivio fotografico della Fondazione Mazzotti c/o FAST – Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia di Treviso. La grafica e la stampa sono a cura di Grafiche De Bastiani, Godega S.U. (TV)
Leggi tutto: Calendario del Cansiglio 2023 - Dedicato a Giuseppe Mazzotti
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Domenica 9 ottobre 2022, nell’ambito della VI edizione di “Urban Nature: la festa della Natura in città” promossa dal WWF, i Carabinieri Forestali del Reparto Biodiversità di Vittorio Veneto in collaborazione con l’Associazione “INSILVA” organizzano in Cansiglio un evento che ha per tema i disequilibri negli ecosistemi naturali e urbani.
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La Riserva integrale Piaie Longhe-Millifret è uno di più preziosi gioielli naturalistici del Cansiglio. Istituita nel 1971 dal Ministero per l'Agricoltura, su iniziativa dell'allora Amministratore ASFD Alberto Hoffmann, nell'ambito di un modernissimo "programma conservativo delle foreste demaniali", fu successivamente trasferita dalla gestione statale alla Regione Veneto nel 1998.
La Riserva si definisce "integrale" per il divieto di qualsiasi azione da parte dell'uomo ed è a tutti gli effetti un'area naturale protetta.
Leggi tutto: Appello per la Riserva integrale Piaie Longhe-Millifret
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Il 10 e 31 luglio 2022, si terranno in Cansiglio altre due manifestazioni sportive: il Trail dei Cimbri e Fregona Summer Trail. Come già avvenuto in occasione della recente Cansiglio Run, Amici del Cansiglio ribadisce la propria opposizione ad eventi e formule di valorizzazione del Cansiglio ad alto impatto nei confronti dell’ecosistema forestale, sia perché costituite da eventi che richiamano sull’altopiano ulteriori masse di persone in giornate nelle quali è già sovraffollato, sia perché i tracciati dei percorsi non di rado si inoltrano in reconditi ambienti forestali con la concreta possibilità di arrecare disturbo alla fauna.
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In questo terzo articolo, la storica del giardino e del paesaggio Felice Olivesi indaga come la concezione archetipa immaginale della foresta, attraverso un progressivo processo di secolarizzazione, sia stata trasformata in un immaginario più o meno fantastico, se non addirittura sostituita da una visione utilitaristica della foresta quale risorsa economica.
Per leggere i precedenti articoli:
Memoria delle foreste/1 CLICCA QUI
Memoria delle foreste/2 CLICCA QUI
Alle origini della nostro immaginale*
Quando si parla di foreste, spesso emergono questioni sulla definizione e l’ottica con cui le si guarda; l'industriale forestale non la vede allo stesso modo di un ecologo e il punto di vista del cacciatore è diverso da quello dell'escursionista. Nessuno sembra essere d'accordo su cosa sia una foresta e su come la nostra società debba rapportarsi ad essa, e i media occidentali fanno spesso eco ai dibattiti in corso. Tuttavia, se guardiamo alle culture dei primi popoli, non osserviamo queste opposizioni; ognuno ha il suo posto al centro di uno spazio di vita comune, in un rapporto armonico con l'ambiente.
Allora, cosa ci succede? Perché nella nostra storia ci sono state continue tensioni, che oggi sembrano ancora più acute?
La risposta sta in un ambito molto più concreto di quanto suggerisca il termine: l'immaginale.
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In questo suo secondo articolo la storica del giardino e del paesaggio Felice Olivesi mette in relazione l'evolversi delle società umane con le profonde trasformazioni subite nel corso dei secoli dagli ecosistemi forestali.
Per leggere il primo articolo CLICCA QUI
Sulle tracce delle nostre foreste primarie
La storia delle foreste è intimamente legata a quella degli uomini. Le società umane, intervenendo secolo dopo secolo sull'ecosistema forestale, lo hanno trasformato profondamente, portando alla fine alla scomparsa di tutte le foreste primarie delle nostre regioni.
Come e quando è successo? Questo è ciò che cercheremo di scoprire ora, incamminandoci sulle tracce delle nostre foreste primarie.
La nostra storia inizia circa 12.000 anni fa, alla fine dell'ultima era glaciale. Con il ritiro dei ghiacciai a nord, un'intera epoca nella storia della nostra specie sta passando. L' Homo sapiens aveva infatti colonizzato tutta l'Europa occidentale da 20.000 anni prima della nostra era. Il paesaggio di questo rigido clima glaciale era costituito da steppe e tundra. Le foreste erano allora assenti e nelle immense pianure vivevano branchi di grandi erbivori – mammut, megalocero, uro, bisonte, rinoceronte lanoso, renne… – e dei loro predatori – tigri, leoni delle caverne, orsi delle caverne… e uomini.
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Pubblichiamo i video degli interventi al Convegno “Cansiglio e Prealpi Trevigiane, indagini faunistiche in un ecosistema che cambia”, tenutosi sabato 14 maggio 2022 presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Vittorio Veneto (TV).
Il Convegno, organizzato dalla sezione LIPU di Vittorio Veneto in collaborazione con l’Associazione Cinema e Ambiente, ha presentato lo stato di recenti indagini relative a specie faunistiche che possono essere considerate come dei “termometri” dello stato attuale, dell’evoluzione e delle problematiche ambientali che intessano questi territori.
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Cansiglio e Prealpi Trevigiane, due territori che, parimenti ad altre aree geografiche del nostro paese, hanno conosciuto una rilevante presenza antropica, una pressione che va oggi modificandosi in forme e tendenze controverse. Da un lato si va estendendo l’abbandono delle zone medio-alte, in passato caratterizzate da pratiche colturale tradizionali, dall’altro, in quelle medio-basse, si assiste ad una forte espansione di attività agricole estensive a monocultura industriale.
A queste dinamiche socio-economiche si aggiungono ed intrecciano variazioni climatiche che, in tempi accelerati, prefigurano cambiamenti negli ecosistemi ambientali determinatisi nel corso dei secoli passati.
Ambienti che si trasformano, abbandoni in collina/montagna e urbanizzazioni nella pianura sottostante, che stanno impoverendo progressivamente la qualità della vita delle persone e il loro rapporto con la natura. In risposta a questo impoverimento si stanno poi generando anche delle risposte che vanno ad interessare questi habitat con forme di sfruttamento sempre più consumistiche. Anche questo sta contribuendo al cambiamento di questi ecosistemi.
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Riscopriamo la memoria delle foreste
Ricordi la foresta?
Che aspetto aveva?
Puoi chiarire cosa significa per te "la foresta"?
Quali sono le tue fonti di informazione?
Questa raffica di domande ci porta immediatamente al centro dell’argomento. Perché qui iniziamo un'indagine, con tutto ciò che comporta l'esplorazione, la ricerca di testimonianze e indizi, e soprattutto, per il momento, l'interrogatorio. Non sappiamo ancora molto bene cosa troveremo. Tutto quello che sappiamo è che per salvare le foreste, dobbiamo recuperare i nostri ricordi.
Emergenza. Ricordare...
È importante ricordare. Basta poco tempo per abbattere una foresta e trasformare il suo complesso ecosistema in un deserto fangoso, provocando così la scomparsa, insieme agli alberi, di tutti i vari habitat che le erano associati: bordi, stagni, sottobosco, di un suolo forestale così ricco, così essenziale per l'equilibrio ecologico, ma così vulnerabile alla compattazione.
Senza ricordare com'era la foresta prima dell'arrivo dei macchinari pesanti, come possiamo conoscere il terribile impatto connesso al suo “sfruttamento”?
Come facciamo a sapere cosa è stato distrutto per poi rivendicarlo nuovamente?
Che si tratti di un disboscamento effettuato in pochi giorni o di una vasta foresta selvaggia, trasformata lentamente in una piantagione industriale, dobbiamo essere consapevoli del prima e del dopo.
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Nel corso di alcuni casuali incontri avvenuti nell'estate del 2018 il dibattito verteva intorno all'idea della necessità di far rinascere una foresta primaria in Europa occidentale. Le osservazioni di Francis Hallé in merito alla scomparsa delle grandi foreste tropicali e dei gravissimi attacchi all'ultima foresta primaria d'Europa in Polonia, hanno dato poi sostanza e sostegno a riflessioni in merito a questa necessità. Il 25 e 26 febbraio 2019 presso il monastero di Sainte-Croix nella Drôme, scienziati, naturalisti, artisti, registi e fotografi naturalisti, semplici cittadini, hanno deciso di fondare un'associazione che hanno chiamato: Association Francis Hallé pour la forêt primaire.
Leggi tutto: Progetto per una foresta primaria in Europa occidentale
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L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 21 marzo la Giornata internazionale delle foreste (IDF) nel 2012. Il giorno celebra e sensibilizza l'importanza di tutti i tipi di foreste. In ogni giornata internazionale delle foreste, i paesi sono incoraggiati a intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali per organizzare attività che coinvolgano foreste e alberi, come le campagne di piantagione di alberi.
Il tema dell’edizione 2022 della Giornata è “Foreste e produzione e consumo sostenibili”.
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