Cansiglio. Dopo la manifestazione di domenica 12 novembre (37° o 35° raduno a seconda dell'osservanza politica), dobbiamo constatare che i problemi che si posero con le prime marce, alla fine degli Anni Ottanta, restano in gran parte irrisolti e aperti.

Innanzitutto la grande questione della istituzione del Parco, mai presa in considerazione da chi ha amministrato la Regione Veneto, cioè Lega, Forza Italia e oggi Fratelli d'Italia. Va ricordato come alla base della rimozione del Parco ci sia stato il sistematico svuotamento della Legge 394/1991 che prevedeva per il nostro Paese l'istituzione di aree protette e parchi, nazionali e regionali. Il Cansiglio con i suoi 6500 ettari di foresta demaniale, ancorché divisi tra due Regioni e tre province, costituiva e costituisce ancora, un territorio vocato per la nascita di un grande parco naturale interregionale. Purtroppo questo non si è saputo e voluto fare e oggi il Cansiglio è esposto ai venti della reazione anti-ecologica che si manifesta ovunque, dalle Dolomiti al mare. Vi è inoltre una serie di questioni collaterali che sono state illustrate nei vari interventi di domenica, sia dagli organizzatori facenti capo all'Ecoistituto e a Mountain Wilderness, che dai rappresentanti del CAI Veneto e dal Consigliere Regionale Andrea Zanoni. Una delle questioni più spinose oggi sul terreno (letteralmente) è la ripresa di costruzione di strade forestali nel cuore della Foresta ed in particolare nella sua zona più preziosa dove sono stati censiti da un gruppo di studiosi non meno di 40 grandi abeti bianchi secolari la cui eventuale perdita, per abbattimento, costituirebbe un autentico danno da ogni punto di vista, ma soprattutto da quello della trasmissione alle future generazioni della loro presenza. Le preoccupazioni per un rischio del genere esistono e sono motivate, oggi più che mai, dopo la costruzione di una strada in questa area. Spetta al movimento e ai suoi rappresentanti istituzionali fare piena luce su questa questione e sulle complesse (e oscure) vicende che ne hanno determinato il percorso amministrativo.
È sempre più necessaria l'unità di azione di tutte le forze che hanno a cuore il futuro della Foresta e la sua tutela. Il Cansiglio, oltre che un patrimonio demaniale della Nazione, è un bene comune che tutti dobbiamo difendere.

Centro Ecologista Vittoriese  (www.cevit.org)