Osservando le direttrici dei percorsi della Cansiglio Bike Day, evento programmato per il 20 maggio prossimo, il pensiero corre inevitabilmente al settembre 1944, alla morsa di accerchiamento che nazifascisti operarono nei confronti delle formazioni partigiane presenti sull’altopiano del Cansiglio. Certo, alle quattro salite individuate dagli organizzatori non si possono imputare gli intenti e finalità belliche di allora, ma le modalità di promozione e attuazione, lo “spiegamento di forze” interessate a sostegno di una “cultura” dell’evento che fa del coinvolgimento di quante più persone l’obiettivo e la misura del successo di iniziative di “valorizzazione” del territorio, non possono non far sorgere riflessioni in merito a quest’ulteriore manifestazione di massa promossa in Cansiglio.
Nelle interviste rilasciate in occasione della presentazione del 13 aprile scorso a Treviso, autorità politiche e organizzatori hanno sottolineato come l’evento rappresenti una modalità di avvicinamento “lento e sostenibile” ad un territorio ricco di biodiversità. Associare termini ed espressioni di un lessico “ambientalista” ad altri come, “creare un prodotto”, “valorizzare il territorio”, rivela come i primi non siano che un ricorrente refrain, al servizio di una visione economicistica nel concepire il rapporto uomo-natura. La tutela della biodiversità abbisogna di un diverso approccio, che non faccia, anche per il Cansiglio, uso di luoghi quali brand territoriali, destinati inevitabilmente ad originare fruizioni turistico-consumistiche di massa. Una frequentazione che in Cansiglio già si fa talvolta insostenibile ed ha suggerito ad amministratori locali e del demanio di commissionare uno studio per contigentarne l’afflusso di visitatori.
Ben venga un approccio “lento” ed una frequentazione del Cansiglio sempre più liberata dalle auto, accompagnato però da interventi che favoriscano presenze per così dire “normali”, sostenuti da politiche di gestione culturale che diano a questo territorio occasioni di arricchimento di conoscenze, di pratiche di benessere attuate nel rispetto della natura. Un rispetto che interessi anche la tipologia incentivata dalla Cansiglio Bike Day. Non di rado capita infatti di incontrare, o vedere video sui social media, ciclisti percorrere sentieri, piste forestali o attraversare pascoli e riserve naturali. La necessità di regolamentare questa pratica, al pari di tutte le altre occasioni che attirano i visitatori in Cansiglio è un aspetto che, nell’intento di perseguire la cultura del rispetto dell’ambiente, deve accompagnarne di regola la promozione.
Franco Dal Cin