Il 21 settembre scorso è mancato Virginio Bettini, ecologo, professore presso la Facoltà di Pianificazione del Territorio dell’Università di Architettura di Venezia (IUAV), ambientalista partecipe a molteplici iniziative e lotte sociali volte alla tutela del territorio, anche in Cansiglio.
L’interesse del prof. Bettini per il Cansiglio, per le specificità nel rapporto uomo-natura in esso presenti, si coniugava ad una idea di Parco che doveva relazionarsi, attraverso un sistema di reti ambientali, con quelli vicini. Questa sua visione è contenuta in “IL CANSIGLIO, CARDINE DELLA CONNETTIVITA’” , testo che si può scaricare al link riportato in fondo all’articolo.
È sempre attorno a questa visione che va visto il suo contributo, alla fine degli anni novanta del secolo scorso, all’iniziativa per la progettazione di un Parco Interregionale del Cansiglio.
Successivamente alla legge regionale del 1980 diverse erano state le proposte di istituzione di parchi in Veneto e, tra queste, più d’una aveva già interessato il Cansiglio. Una nuova sensibilità ambientalista lo richiedeva con forza.
Nel 1998 partecipò a due seminari organizzati dal Comitato Parco del Cansiglio presso la saletta del Bar Bianco in Cansiglio e successivamente, dal 3 all’8 giugno, nella stessa sede, ad uno residenziale curato dallo IUAV di Venezia dal titolo, “Un Parco Interregionale per il Cansiglio”. Di quest’ultimo ne tenne la relazione introduttiva e fu co-editor della Premessa metodologica degli atti che ne seguirono.
Nei dibattiti che suscitavano le proposte di istituzione di un Parco, i problemi connessi alla gestione delle aree protette, le contrapposizione tra posizioni ancorate alla stretta tutela ambientale ed altre volte a coniugare tutela e sviluppo, il ruolo da assegnare agli Enti locali in rapporto ad un sistema normativo nazionale, il prof. Bettini individuava, nella complessità del tema, un generale, chiaro e forte punto di riferimento: “l’unica gerarchia , o meglio scala di valori, tra le aree protette è quella che deriva dai valori che in ognuna di esse sono racchiusi, a prescindere dal tipo di ente di gestore. Un parco, per definizione, non può essere omogeneo traendo i valori che lo contraddistinguono proprio dalle varietà e dalle anomalie che racchiude.”
Questo principio, tratto dalla Premessa metodologica al Seminario residenziale, aveva per il prof. Bettini una particolare importanza anche per il progetto di Parco per il Cansiglio, per la centralità degli specifici, complessi sistemi ambientali qui presenti, frutto di adattamenti a dinamiche naturali e/o a fattori di disturbo esterni. Conseguentemente a ciò il progetto avrebbe dovuto “individuare i tanti strati di eterogeneità, rivedere il difficile concetto di habitat, approfondire il paesaggio come percezione umana di landscape (ovvero estensione verso l’alto e verso il basso del paesaggio), liberando il paesaggio dai significati puramente estetizzanti”. Raccogliendo spunti presenti nelle diverse relazioni la Premessa individuava poi nel concetto di Sistema Ambientale il concetto in grado di coniugare la valenza ambientale generale con la presenza dei diversi organismi viventi e, a tale scopo, la necessità di “selezionare i processi di interesse e per ciascuna categoria, in base alla diversa percezione che ha del paesaggio, strutturare un parco (per l’aquila, per il lupo, per l’uomo) che non si riduca ad un progetto gestionale, ma che costituisca un insieme di linee guida per le autorità locali finalizzato alla realizzazione di un progetto aperto mosaico di più interventi”.
Cansiglio, cardine della connettività
Una nota biografica del prof. Virginio Bettini
Nato a Nova Milanese il 29-06-1942, ha avuto una formazione universitaria da geografo-ecologo. Assistente di Lucio Gambi presso l’Istituto di Geografia Umana dell’Università degli Studi di Milano dal 1967 al 1971, dal 1971, chiamato da Giovanni Astengo, fondatore della Facoltà di Pianificazione del Territorio dell’Università di Architettura di Venezia (IUAV), ha insegnato ecologia, analisi e valutazione ambientale ed ecologia del paesaggio fino al 1° novembre 2012. Dal 1972 al 1974 ha anche insegnato igiene ambientale presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze. Negli oltre 40 anni di ricerca si è occupato di problematiche ambientali dell’energia elettrica da carbone, analisi ambientale, di ecologia del paesaggio e dei progetti relativi all’alta velocità. Giornalista pubblicista, ha collaborato, su temi ambientali, con testate nazionali, con Rai Tre e con la Radio della Svizzera Italiana. Ha diretto il mensile scientifico “Ecologia” e la rivista “Acqua, aria, ecologia”. Dal 1989 al 1994 è stato parlamentare europeo, eletto nella lista dei verdi arcobaleno per l’Europa.