Boschi, fiumi, bonifiche e irrigazioni
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“Eamus ad bonos Venetos”: la celebre frase, che riassume lo spirito di molte dedizioni a Venezia di città d’oltremare e di terraferma, è soltanto una frase fatta, o corrisponde veramente ad una realtà? In altre parole, furono veramente “buoni” i Veneziani, con coloro che la forza delle armi, la forza delle circostanze o una scelta libera e cosciente, anche se dettata dalla convenienza, spinsero a darsi alla Serenissima, e – tranne la crisi del primo Cinquecento – le rimasero fedeli fino alla sua caduta? È un’antica polemica, alla quale, prima degli studiosi, diedero una risposta i fatti (...)
Esperto di diritto, Ivone Cacciavillani affronta le basi legislative della gestione veneziana del territorio, in particolare del cosiddetto Dominio di Terraferma, con un impegno che lo fa inoltrare, con la destrezza di un pilota veneziano tra le isole e gli scogli dell’altro Dominio, quello “da Mar”, nella foresta delle magistrature repubblicane e delle loro competenze, quasi sempre confuse, sempre complesse (basti la normalità della coincidenza tra funzione legislativa e funzione giudiziaria negli stessi organi: caso limite ma non unico il Consiglio dei Dieci, che, oltre ad essere tribunale e assemblea legislativa, era anche organo d’alta polizia di Stato e, persino, di minuta amministrazione in campi casalinghi come le elezioni dei parroci et similia). Egli, però, non si limita alla fredda disanima di norme e formule organizzative e amministrative secondo le quali Venezia gestiva il territorio, ma penetra anche nel merito delle realtà economiche e sociali alle quali norme e formule venivano applicate, l’agricoltura, la condizione (in verità tristissima fino a non moltissimo tempo fa) dei contadini, persino le strutture edilizie applicate all’agricoltura. Un capitolo intero del suo libro è dedicato a due elementi considerati dalla Repubblica di importanza fondamentale, le bonifiche e i boschi, cioè i due dati che, in certo senso, riassumono l’antitesi fondamentale delle politica veneta, giacché i i boschi dovevano provvedere alle antenne ed al fasciame delle navi, strumenti dell’impero economico e militare di Venezia sui mari, e le bonifiche dovevano provvedere a loro volta quelle “biave” che, nel declino del commercio marittimo, non venivano più portate dalla flotta mercantile a riempire i granai della Repubblica per fronteggiare penurie e carestie.(...)
Indice
Prefazione
PARTE PRIMA. LA LEGISLAZIONE
Capitolo primo
La legislazione nel sistema statuale veneziano
Capitolo secondo
Il territorio nella politica veneziana
Capitolo terzo
I boschi, i fiumi, la bonifiche e l’irrigazione
PARTE SECONDA . LE LEGGI
Sezione prima
I boschi
Sezione seconda
I fiumi
Sezione terza
Bonifiche e irrigazioni