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Immaginate un luogo dove terra e atmosfera s’ingarbugliano. Si sciolgono, o peggio, o meglio: si smaterializzino reciprocamente. Si disorientino, riflettendosi ambigue l’una nell’altra. Immaginate un luogo dove ciò che toccate, respirate, vedete si/vi confonda con un’esperienza sensoriale che evoca circostanze che sfuggono al tatto, all’olfatto, alla visione. Persino all’immaginazione. Ci siete? Bene. Se ci siete, siete in Alpago. O in Cansiglio. In un territorio dove l’esperienza è sensi, ma soprattutto emozione. Dove l’immagine è (anche) immaginazione. (...) Emanuela Da Ros