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PREMESSA
Strada del Taffarel, tarda mattinata del 06.05.1990; l’auto dei due ornitologi procede dalla Val Piccola in direzione del Pizzoc dopo aver terminato i controlli dei nidi artificiali posti in foresta per lo studio della biologia della Civetta capogrosso. Dietro una curva è d’obbligo inchiodare; due maschi di Gallo cedrone, code spiegate, colli tesi, ali abbassate lottano in mezzo alla strada! Gli ornitologi, sorpresi, istintivamente cercano di cogliere la scena mettendo mano alla macchina fotografica, ma l’eccezionale incontro dura poco: dopo una manciata di di secondi i due galli, svegliatisi dall’eccitazione della battaglia, si rendono conto della presenza di un’auto con motore acceso a qualche metro e si involano rumorosamente dileguandosi tra i fitti tronchi di faggio digradanti verso la piana. Non c’è stato neppure il tempo di scattare una foto, seppure attraverso il parabrezza, ma resta un bel ricordo. Così è la vita dei galli di montagna, uccelli grandi, ma sfuggenti e poco visibili, perché sanno di essere prede appetibili per aquile, astori, volpi e uomini. Le femmine acquattate al suolo sono neve, sassi, legni, corteccia, foglie morte e si involano solo con il pericolo addosso. I maschi, grandi e colorati, diventano in primavera “vittime della riproduzione”: cantano, lottano, si espongono per conquistare le femmine, ma ciò li rende facile preda; fantasmi dei boschi dall’estate all’inverno, primi attori in primavera.
SOMMARIO
Premessa
S. Lombardo-F. Mezzavilla
I Tetraonidi. Note generali
Gallo Cedrone o Urogallo
Francolino di monte
Fagiano di monte
Pernice bianca
L. Cogo
I tetraonidi del Cansiglio
S. Lombardo-F. Mezzavilla
Cenni storici
Aspetti geologici
Aspetti floristici
L. Cogo