Categoria: Libri
Editore: Isrev
Pagine: 273
ISBN: 978-88-95247-01-4.
Anno: 2004
Documento:  Documento Link Editore
Note: Prefazione di Giampiero Zuanetti

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Il volume ripercorre e ricostruisce gli itinerari del Gruppo Brigate Vittorio Veneto della Divisione Nannetti costituito da uomini di Montaner e di Vittorio Veneto, che nella primavera del 1944 si stabili' nell'altopiano del Cansiglio, e da qui intraprese, via via aggregando sempre nuove forze, una lunga lotta di venti mesi contro i fascisti e i tedeschi. 

PREFAZIONE
di Giampiero Zuanetti

Sentieri... una parola densa di significati, soprattutto per chi ama la montagna. Perché sentiero è indice di grandi spazi, spia di libertà, sinonimo di orizzonti nuovi. Anche questi sentieri proposti dall’Ufficio per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese ci aprono orizzonti nuovi. Essi ci conducono quasi per mano alla conoscenza della Lotta di <liberazione che si svolse tra il 1943 e il 1945 nel vittoriese e nel Cansiglio. In questo Altopiano, a cavallo delle tre province di Treviso, Belluno e Pordenone, subito dopo l’8 settembre nacque infatti un vasto movimento di resistenza al nemico, che fece meritare alla città di Vittorio Veneto la medaglia d’oro al valor militare.

Protagonista di questa lotta il Battaglione, poi Brigata e infine Gruppo Brigate Vittorio Veneto della Divisione Nannetti, costituito da uomini di Montaner, di Vittorio Veneto e di tutti i paesi della pedemontana, che nella primavera del 1944 si stabilì definitivamente nell’Altopiano, e da qui intraprese, via via aggregando sempre nuove forze, una lunga lotta di venti mesi contro i fascisti e i tedeschi. Lotta dura, di fame, di fatiche, di angoscia, di continui spostamenti per sfuggire ai rastrellamenti, lotta di veglie nel freddo e nelle bufere, lotta di ansia e di speranza per i lanci, ma anche lotta di entusiasmo e coraggio nelle battaglie e nei furtivi e veloci attacchi alle formazioni e alle postazioni nemiche. L’epopea del Vittorio Veneto viene ora ricostruita in questi ventinove sentieri che si snodano per boschi, praterie pascolive, malghe e casere, dove i partigiani trovarono rifugio ma anche sostentamento e solidarietà da parte delle popolazioni, senza il cui appoggio vana sarebbe stata ogni resistenza.

Sono sentieri che attraversano l’Altopiano del Cansiglio e le montagne d’intorno dei paesi limitrofi di pertinenza della formazione, e cioè di Vittorio Veneto, Fregona, Osigo, Montaner, Sarmede, Cordignano, Caneva, Sarone, Coltura, Polcenigo, dai 300 ai 1500 metri d'altitudine, e che utilizzano in gran parte vie percorribili a piedi ancora in buone condizioni di conservazione, altri ricostruiti su indicazione dei protagonisti e in altri casi, a causa dell'invadenza dell' arbustivo e dei franamenti, tratti di strada carrozzabile o itinerari alternativi predisposti per l'occasione. Tutti i percorsi – e qui sta l’originalità dell’opera – sono documentati in presa diretta, con finestre di dialogo di introduzione e di approfondimento e corredati da efficaci apparati iconografici, che ci immergono nello “spirito del tempo”. Ma non solo. Come tutti i percorsi geografici che si rispettino, questi itinerari sono densi di connotazioni metaforiche, tanto da assumere il significato di un vero e proprio viatico interiore della coscienza morale e civile, di indubbio valore formativo. Grazie ad essi e con essi, il potenziale turista oltre ad assaporare le bellezze e i silenzi dei luoghi – e l’Altopiano del Cansiglio è veramente bello e suggestivo – è portato a riflettere su quello che fu effettivamente la Resistenza, il suo significato storico, il suo permanente valore – nel mutare dei fatti e delle consuetudini – di esempio civile. esempio di dedizione ai supremi valori di libertà, di tolleranza, di democrazia, di giustizia sociale, contro la tirannide, l’intolleranza, il privilegio di pochi. Si tratta forse di cose elementari, ma che a mio avviso vanno continuamente ricordate, per riconoscere le vie bloccate e proseguire fiduciosamente in avanti. Bene ha fatto quindi l’Ufficio per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Vittoriese nella persona del direttore scientifico e dei suoi collaboratori a consegnare alla memoria un’esperienza come quella della Resistenza che ha rappresentato e continua a rappresentare per il nostro Paese un momento fondamentale di crescita morale, civile e politica.

INTRODUZIONE
di Pier Paolo Brescacin
Responsabile Scientifico dell’Ufficio

Questa raccolta di 29 itinerari in Cansiglio vuol essere un viaggio nella nostra memoria storica recente. Essa ripercorre, a cinuant’anni e più di distanza, i luoghi e le valli dell’altopiano del Cansiglio che per lunghi venti mesi, e cioè dal 1943 al 1945, furono teatro della lotta di liberazione e soprattutto habitat naturale e sociale dei partigiani del leggendario Gruppo Brigate Vittorio Veneto. In Cansiglio infatti nacquero le prime formazioni del Vittorio Veneto; qui si sviluppò e si consolidò il movimento partigiano per lottare contro tedeschi e fascisti; da uesta montagna partì la riscossa e la liberazione dei paesi della pedemontana. Non è facile immaginare – per chi non abbia vissuto direttamente quei momenti – che cosa accadde quassù in quei mesi di lotta, le vicissitudini di chi imbracciò il fucile per combattere il nemico. Troppo distante è infatti l’esperienza partigiana rispetto alla quotidianità d’oggi; troppo distante è l’immaginario storico di chi vive nei nostri tempi... Spesso rimangono impresse nella memoria collettiva solo gli accadimenti più vistosi, come le battaglie, i fatti di sangue, gli episodi di eroismo individuale, mentre rimangono sullo sfondo, quasi in oblio, quegli aspetti di vita resistenziale forse più legati alla quotidianità ma nondimeno importanti per capire il senso della lotta di liberazione, come l’ostilità di un ambiente pur sempre differente da quello di tutti i giorni, la ricerca di adeguati luoghi e ripari, l’organizzazione delle formazioni, il giornaliero problema del cibo, i rastrellamenti, e l’universo dei pensieri e dei sentimenti, gli interrogativi, le riflessioni e le paure. Questi 29 sentieri ci aiutano a comprendere...

Risalendo nelle pieghe dell’Altopiano quelle che furono le antiche vie percorse dai resistenti, esse ci fanno rivivere – quasi con empatia – le tappe fondamentali della lotta di liberazione nel vittoriese: dalla prima salita nell’Altopiano in quella fatidica notte del 26 marzo 1944 al primo rastrellamento del 6 maggio presso il Casello della Guardia; dalla speranza dell’imminente vittoria all’inizio dell’estate 1944 alla bruciante sconfitta patita sul finire della stessa; dalla faticosa ricostruzione dell’autunno 1944 al duro inverno 1945in attesa della Liberazione. E con esse gli episodi di eroismo, di coraggio, ma anche di paura e di sconforto, i momenti di vittoria ma anche quelli di sconfitta. Questi sentieri ci aiutano anche a conoscere i protagonisti di allora: il leggendari comandante Giobatta Bitto (Pagnoca), il commissario Attilio Tonon (Bianco), il maggiore Tilman, e con loro tanti altri, gente comune, poco conosciuta al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori, certamente non assunta agli onori della cronaca, ma il cui contributo, la cui opera, furono determinanti ai fini della vittoria finale. Ma soprattutto questi itinerari ci aiutano a riflettere – di più e meglio di quanto un dibattito consenta di fare – su quei fatti, eventi cruciali della nostra storia nazionale, dai quali – nel bene e nel male – nasce il nostro presente. Fatti, eventi – va ribadito – che hanno permesso all’Italia di chiudere definitivamente con il fascismo e con la guerra, e hanno restituito il nostro Paese alla libertà e alla democrazia.

 

INDICE

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

L’AMBIENTE

I PROTAGONISTI

NOTE TECNICHE

ITINERARI

  1. La lunga marcia del Battaglione Vittorio Veneto
    • Da Montaner a Col Alt
    • Al Casello della Guardia
    • Dal Casello della Guardia a Pian Cansiglio
    • Alle Prese
    • In Palantina
  1. Il controllo del territorio: le basi partigiane
    • Al Palazzo con il Comando del Vittorio Veneto
    • Sulle orme della Cairoli
    • Sulle orme della Fratelli Bandiera
    • Sulle orme della Bixio
    • Sulle orme dei battaglioni Manara, Nievo e Manin
  1. Dalla pianura alla montagna con il Battaglione Trentin
    • La lunga marcia del Battaglione Trentin
  1. Il grande rastrellamento di fine estate 1944
    • L’attacco alle Prese di Mezzomiglio
    • L’attacco in Doel
    • Da Sarone al Gaiardin-Col Tambol per la strada della Resistenza
    • Da Sonego a Monte Croce
    • Da Rugolo a Col Alt
    • Ai Due Ponti
  1. Per sfuggire al nemico
    • In Pian del Scheo
    • Per il Vallone di Montaner
    • Lungo il torrente Runal
    • Per il Faffon
    • Per la Val Sitade
  1. Nuovamente in montagna fino alla Liberazione
    • Sulle orme di Tilman e dei Cacciatori delle Alpi
    • La lunga marcia del Battaglione Gava
    • Col Comando della Divisione Nannetti in Col Brombbolo
    • Sulle orme della Ciro Menotti
    • Ai campi di lancio
    • Alle Tre Buse con il Comando Gruppo Brigate Vittorio Veneto
    • Alla pista d’atterraggio di Pian Cansiglio

CRONOLOGIA

NOTE

BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTI

FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI

ABBREVIAZIONI

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